CERTIFICAZIONI OBBLIGATORIE CON IL PNRR: ARRIVANO I CONTROLLI
Il principio DNSH (“Do No Significant Harm”) è alla base di tutti i Piani nazionali per la Ripresa e Resilienza europei, tra cui ovviamente anche il PNRR italiano. Significa che ogni appalto realizzato con i fondi del Piano “non deve arrecare un danno significativo all’ambiente” e in pratica, che gliinterventi devono mirare alla massima sostenibilità.È un principio che impatta soprattutto nel settore dell’ediliziae richiede una forte attenzione nell’utilizzo delle materie prime e nelle prestazioni dei manufatti realizzati. Se per i secondi la presenza di parametri specifici era già acquisita e il più delle volte rispettata, quando si parla di materie prime certificate c’è ancora molta confusione. Molti pensano che sia sufficiente realizzare un buon prodotto o riportare qualche dicitura a posteriori, ma così facendo non rispettano le prescrizioni del PNRR creando un danno al cliente finale che rischia di incorrere, insieme a loro, in gravi sanzioni.
Per ciascuna tipologia di investimento è stata associata dalla Ragioneria Generale dello Stato del MEF una o più schede tecniche che contengono le norme di riferimento, i vincoli da rispettare e gli elementi da verificare per ogni intervento. Inoltre, va sottolineato cheil rispetto del principio DNSH non riguarda solo le prestazioni dell’edificio ma va accertato in assoluto, tenendo conto di tutti gli effetti che un appalto produce di per sé sull’ambiente.
Per quanto riguarda il mondo dei serramenti in legno è fondamentale che un progetto rientrante nel PNRR venga realizzato con materiali certificati FSC e PEFC da un’Azienda certificata che non interrompe la catena di custodia.
MA COSA DEVE FARE UN’AZIENDA PRODUTTRICE DI SERRAMENTI PER ESSERE CERTIFICATA?
Innanzitutto deve acquistare il legno da aziende certificate a loro volta. Ogni acquisto di legno deve riportare espressa indicazione su ddt e/o fattura della certificazione dell’azienda.
Ogni acquisto deve essere caricato su un registro interno con indicazione del cantiere di destinazione, in modo da essere verificabile in ogni momento dall’ente certificatore e dalle autorità competenti.
Il magazzino è strutturato in modo che sia identificabile il legno certificato acquistato di volta in volta e l’intero iter all’interno dell’azienda viene tracciato in modo che al determinato legno corrisponda la fornitura commissionata in base al PNRR, in questo modo viene mantenuta e garantita la catena di custodia che porta il legno certificato dalla foresta fino all’edificio di destinazione. Ovviamente anche in questo caso ogni vendita di serramenti deve riportare espressa indicazione su ddt e/o fattura della certificazione dell’azienda.
Ogni certificazione riporta una numerazione e ha valenza 5 anni, ma i requisiti devono essere confermati annualmente tramite audit di verifica eseguiti da un ente terzo certificatore.
A questi si aggiungono il pagamento della quota di mantenimento e un versamento, proporzionato al fatturato, destinato agli enti che gestiscono le foreste FSC e PEFC.
Ad oggi in Friuli Venezia Giulia solo due imprese produttrici di serramenti in legno sono certificate: una di queste è la BM Infissi.
Regole a parte, soprattutto nel settore dell’edilizia è necessario un cambiamento reale di mentalità nel concepire progetti e utilizzare materiali di costruzione realmente ecosostenibili. Non basta, infatti, “fare i compiti” per raggiungere il minimo sindacale simulando adempimenti formali. Occorre fare molto di più e pretendere correttezza da tutti i fornitori e competitor della filiera legno.
Il rischio è quello di incorrere in pesanti sanzioni alla luce dei controlli che presto inizieranno su tutte le costruzioni rientranti nel PNRR.
Non fatevi trovare impreparati.
Scegliete di affidarvi solo a fornitori realmente certificati.